Il Vetro
Il Vetro, la nostra Arte
Murano è un’isola vicinissima a Venezia ed è uno tra i più grandi centri abitati della laguna. Il suo vetro è famoso in tutto il mondo grazie a una lavorazione artigianale pregiata che arriva da una tradizione millenaria: storicamente l’arte del vetro di Murano si sviluppa tra il XV e il XIX secolo, ma ha radici che risalgono addirittura all’epoca romana e bizantina.
Ma perchè proprio a Murano ? Si racconta che nel 1291 il doge della Repubblica di Venezia fece spostare le fonderie dei vetrai a Murano per evitare incendi di edifici e abitazioni della città, che al tempo erano quasi sempre costruiti in legno.
La creazione del vetro artistico di Murano richiede molti passaggi ed è abbastanza complessa, a volte può richiedere pochi minuti, altre volte anche diverse ore.
L’ingrediente principale del vetro è la sabbia silicea, che una volta sottoposta ad un calore elevato (circa 1600 gradi) diventa liquida. Prima di riacquistare il suo normale stato solido, il vetro attraversa una fase in cui risulta morbido e malleabile, e quindi adatto ad essere plasmato. Se poi nella miscela è presente una gran quantità di ossido di sodio, questo permette di rallentare il processo di solidificazione dando al vetraio il tempo di lavorare al meglio il materiale.
L’artigiano può infine aggiungere del sodio per conferire opacità, oppure può servirsi di arsenico e nitrati per limitare la formazione di bolle.
Le tecniche di produzione usate sono diverse per ottenere diversi tipi di vetri artistici. Eccone alcune.
Tecnica di prima lavorazione
La soffiatura: la maggior parte degli oggetti in vetro di Murano sono oggi realizzati con questa tecnica. I maestri vetrai soffiano dentro la canna su cui c’è il vetro, conferendogli la forma desiderata.
La Vetrofusione
La VetroFusione prevede che sezioni di vetro di colori diversi siano accostate su una piastra di fibra di ceramica ricoperta di granuli di vetro di vario colore che vengono uniti con il supporto vitreo di base, per più sovrapposizioni possibili. Il prodotto finale multicolore viene chiamato murrina.
Tecnica di seconda lavorazione
In questa fase l’artigiano rielabora il vetro ancora ammorbidito prima che solidifichi, e dopo il procedimento della vetrofusione procede con la decorazione, la molatura oppure l’incisione dell’oggetto vitreo.